San Mauro Abate: la storia e i miracoli del Santo Patrono di Casoria

San Mauro Abate: la storia e i miracoli del Santo Patrono di Casoria

Ricostruiamo la storia di San Mauro, nato a Roma il 512 circa discepolo di San benedetto da Norcia, appartenuto all’Ordine dei benedettini.

Ricostruiamo la storia di San Mauro Abate, il Patrono della città di Casoria, comune a Nord di Napoli.

Mauro nato a Roma il 512 circa è stato un discepolo di San benedetto da Norcia, appartenuto di fatto all’Ordine dei benedettini, molto importante per le origini del comune napoletano. Sul cui territorio ancora oggi è possibile apprezzare la Basilica di san Mauro, eretta proprio in suo onore nel 1606 e tra i principali luoghi d’interesse della città.

Ricostruiamo dunque la storia di San Mauro Abate, sulla scorta delle poche informazioni a riguardo.

La storia di San Mauro Abate

Le poche notizie sulla vita di San Mauro Abate le si hanno grazie ai racconti di Papa Gregorio Magno, contenute in uno dei suoi noti Dialoghi.

Come detto, di certo si sa che visse come discepolo di san Benedetto da Norcia e presumibilmente; e quando questi lasciò Subiaco per Montecassino, gli succedette come abate. Ma è in Francia che fu particolarmente operativo.

Qui nel IX secolo fondò a Glanfeuil un monastero dove portò la Regola benedettina, tanto che i religiosi che ne facevano parte nel 1618 presero il nome di Maurini.

In Francia fu inviato a partire dall’anno 543 proprio per fondare monasteri e contribuire alla cristianizzazione del posto. Governò molti anni il convento da lui stesso fondato e nel 582 si ritirò in clausura, morendo ad Angers due anni dopo.

L’opera che però meglio racconta nel dettaglio la sua opera è quella realizzata dal monaco Oddone, abate del monastero di Glanfeuil: Una Vita sancti Mauri, risalente alla fine dell’800 d.c. Un ammodernamento e rifacimento di una precedente biografia scritta da un monaco di nome Fausto, discepolo di san Benedetto e contemporaneo di Mauro, esaltandone dunque l’abnegazione e la fede che diventa opera pratica.

Ancora oggi è possibile apprezzare l’Abbazia di Glanfeuil da lui fondata recandosi sulla riva sud del fiume Loira, a est di Angers. La navata centrale della sua Chiesa, del XIII secolo, e alcuni vigneti rimangono conservati fino ad oggi. Inoltre, pare proprio che il rinomato vino Chenin sia stato coltivato per la prima volta proprio in questo monastero.

Dell’antico monastero rimane però solo una parete con una croce, denominata non a caso “Croce di San Mauro“.

Quali miracoli ha compiuto San Mauro

Testimoni hanno raccontato di lui prodigi, come la capacità di camminare sulle acque, nonché vedere e scacciare i demoni. Tuttavia, l’episodio più rilevante – riportato anche dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine – racconta che quando il monaco Placido cadde in un lago vicino al monastero, Benedetto in una visione esortò Mauro a correre in aiuto del giovane compagno. Fu allora che Mauro camminò sulle acque, salvando così Placido.

Tra gli oggetti con cui viene raffigurato, troviamo anche la stampella, in riferimento al fatto che è protettore degli storpi e di quanti soffrano di gotta. Ma viene invocato soprattutto contro reumatismi, epilessia e appunto la gotta.

Legami di San Mauro con Casoria

Risulta essere Santo patrono di diverse città italiane, da Nord a Sud. Quanto al legame con la città di Casoria, che più interessa in questa sede, esso trova le sue origini dal fatto che il fido destriero di un cavaliere, passando in prossimità del luogo dove risiedevano gli abati benedettini, non volle proseguire il suo camino.

Nessuno riusciva a convincerlo a procedere, neppure con la forza, finché un abate, intuito forse il reale motivo del blocco, intervenne, chiedendo al cavaliere se avesse con sé qualcosa che era appartenuto ad un santo. L’uomo confessò di avere con sé un dito di San Mauro Abate.

Ciò fu visto dagli abati e dai popolani come un segno della volontà del Santo di rimanere nella terra di Casoria, laddove oggi sorge la Basilica di San Mauro. L’evento viene ricordato il 3 luglio, mentre il 14 gennaio ricorre la celebrazione del Santo Patrono.

Molti cittadini di origine casoriana vedono tale data come un prolungamento delle festività natalizie, tanto da disfare presepe e albero solo dolo questa e non il 7 come fanno tutti.

Qui abbiamo invece raccontato le origini e la storia nei secoli della città di Casoria.

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